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I progetti esposti inaugurano e danno vita alla prima edizione di Accessible Complexity, un osservatorio fisico e digitale che trasforma il sapere in linguaggio visivo comprensibile per tuttə.

Accessible Complexity Vol.1

8 - 18 maggio 2025

Exhibition

Un progetto di Graphic Days®, realizzato in collaborazione con il SYS – Systemic Design Lab del Politecnico di Torino, che mette in luce e valorizza il mondo della ricerca. L’iniziativa si concentra su studi che utilizzano strumenti di comunicazione visiva di alta qualità, innovativi e multidisciplinari per rendere i contenuti più accessibili e comprensibili a un pubblico ampio, contribuendo così alla diffusione dei risultati della ricerca accademica.

Attraverso una open call aperta a ricercatori, università e centri di ricerca, i migliori lavori entrano a far parte di una repository online pensata come database e vetrina per attivare nuove connessioni e stimolare il dialogo tra ricercatori, designer e pubblico. Un ecosistema aperto e inclusivo che supera i confini dell’accademia e promuove la condivisione e lo scambio interdisciplinare.

I progetti più significativi selezionati all’interno della repository vengono presentati in occasione di Graphic Days® nella mostra Accessible Complexity, un momento e uno spazio di confronto per chi immagina nuove forme di comunicazione della ricerca.

In occasione della decima edizione di Graphic Days®, il primo volume della mostra Accessible Complexity ha esposto 12 progetti provenienti da tutto il mondo, coinvolgendo 11 centri di ricerca di 9 università nazionali ed internazionali. In collaborazione con il SYS – Systemic Design Lab del Politecnico di Torino, il progetto unisce competenze accademiche e progettuali per evidenziare il ruolo del visual design nella democratizzazione della conoscenza.

Marvellous Materials è un progetto didattico pensato per coinvolgere e sensibilizzare bambinə e ragazzə nell’esplorazione dei materiali bio-based. Il progetto si concretizza in un manuale ricco di esperimenti pratici che permettono di osservare e comprendere le proprietà e il potenziale applicativo dei materiali sostenibili attraverso un approccio esperienziale e interattivo. Sviluppato dal Bioinnovation Center della Aalto University di Espoo.

Sviluppato dal Design Friction Lab della Libera Università di Bolzano, Body Parasites è un progetto speculativo che fa riflettere su come la medicina stia cambiando attraverso l’utilizzo dell’AI. Utilizzando il concetto di parassiti biologici come metafora, i sensori applicabili sulla pelle esplorano come le tecnologie possano infiltrarsi nello spazio personale, influenzando la percezione e l’esperienza del corpo. Ogni sticker è pensato per misurare diversi parametri biometrici e presenta un codice colore associato e diversificato.

Seconda sperimentazione del Design Friction Lab, Space Parasites è un prototipo che esplora le possibilità dei sensori passivi e senza batteria nella vita di tutti i giorni. Pensato come sticker applicabile a diversi oggetti, l’innovativo sensore con bobina e chip rileva temperatura, umidità e qualità dell’aria. Privo di batterie, garantisce sostenibilità e funzionamento a lungo termine, mentre il design compatto e senza fili lo rende adatto a vari contesti.

Il progetto Atlante Calvino: letteratura e visualizzazione è una piattaforma web sviluppata con l’intento di affrontare alcune questioni critiche legate alla vasta produzione narrativa dell’autore. Attraverso visualizzazioni interattive, la piattaforma consente di esplorare il corpus calviniano da una prospettiva inedita, restituendo in forma visiva interrogativi e percorsi critici tradizionalmente affrontati in modo testuale. Sviluppato dall’Unité d’italien dell’Université de Genève.

Esplorazione innovativa dell’intersezione tra arte, scienza e tecnologia, Being Material rappresenta un’esperienza editoriale ibrida che fonde dimensione fisica e digitale. Presentato sotto forma di libro e sito web complementare, il progetto unisce intelligenza artificiale, realtà aumentata e machine learning per trasformare la lettura in un’esperienza immersiva e interattiva. Il progetto è stato sviluppato dal Design Intelligence Lab del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge.

Sviluppata dal Collaborative Research Centre 1182 e dalla Kiel University, Meet the Metaorganism è un’applicazione web interattiva ideata per rendere accessibile, coinvolgente e visivamente stimolante la comprensione della ricerca sui metaorganismi. Pensata principalmente per l’ambito dell’istruzione superiore, si rivolge anche a un pubblico più ampio, curioso di approfondire i meccanismi che regolano l’interazione tra esseri viventi e il loro microbioma.

Fragile Water è un’iniziativa di sensibilizzazione realizzata attraverso il confronto sinergico di studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici con l’obiettivo di tradurre complesse questioni scientifiche in esperienze visive e interattive. Al centro del lavoro il tema della vulnerabilità delle risorse idriche globali tradotto attraverso la realizzazione di opere d’arte in vetro. Il progetto è stato sviluppato dal Water & Development Research Group della Aalto University di Espoo.

Visual memory of the fires of Debrecen è un’installazione di data physicalization per commemorare gli incendi che hanno segnato la storia della città ungherese di Debrecen fino alla metà del XIX secolo. Un evento storico per la città raccontato attraverso testimonianze testuali e visive dell’incendio. L’opera unisce ricerca storica, data design e sensibilità artistica, trasformando informazioni storiche in un’esperienza immersiva. Un progetto del Data Storytelling Hub della Moholy-Nagy University of Art and Design di Budapest.

L’esposizione World of Sand esplora il legame tra risorse naturali e artigianato, trasformando campioni di sabbia provenienti da tutto il mondo in prodotti di vetro. Il progetto dimostra come le variazioni geologiche influiscano sul colore e sulla trasparenza del materiale, portando a pezzi unici che raccontano la storia del territorio attraverso la loro diversità. L’esposizione è stata coordinata dal Bio Design Lab della Karlsruhe University of Arts and Design, mentre il progetto, in costante evoluzione, è sviluppato da NL Atelier.

Nato su iniziativa della Société du Grand Paris con l’obiettivo di raccogliere e condividere conoscenze approfondite sul tema del rumore nei cantieri urbani, Livre Blanc Silence Chantier propone e mappa soluzioni concrete per migliorare l’ambiente sonoro, in particolare nel contesto francese. Uno strumento operativo per prevenire e ridurre l’inquinamento acustico generato dai grandi lavori infrastrutturali. Un progetto realizzato dal Design research centre dell’ENS Paris-Saclay di Bâtiment Breguet.

Jean Starobinski. Relations critiques esplora la vita e il contributo intellettuale dello scrittore Jean Starobinski unendo competenze letterarie, ricerca museale, design, ingegneria e psicologia. Attraverso percorsi tematici flessibili, la mostra digitale permette di approfondire i materiali da prospettive diverse, creando un’esperienza dinamica e personalizzabile. Sviluppato dal EPFL+ECAL Lab del EPFL Swiss Federal Institute of Technology in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Svizzera e Apptitude SA.

Many Houses, Many Worlds esplora l’abitare come processo globale, connettendo forme architettoniche diverse e storie materiali complesse. Attraverso l’analisi e la comparazione visiva di una casa contemporanea e un archivio di abitazioni tradizionali, il progetto mette in discussione le logiche dominanti del costruire. Sviluppato dall’Office Of (Un)certainty Research del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge.

Per approfondire i contenuti della mostra, conoscere i progetti selezionati e partecipare alla prossima open call, visita il sito dedicato www.accessiblecomplexity.it