Materiale d'archivio // Nicole Tecchio
Il progetto nasce nel 2024 e si sviluppa nel corso di tutto l’anno come progetto di tesi magistrale. Si presenta come un oggetto libro unico, scansionato e riprodotto a fini di documentazione in un pdf esplicativo a parte. Non è mai stato esposto o candidato ad altri concorsi.
Concept:
La forma finale del progetto è quella di un oggetto libro non replicabile, e per questo più vicina al libro d’artista che ad un prodotto editoriale tout court. Tale scelta è motivata in primo luogo dalla natura eterogenea dei materiali raccolti: le fotografie, gli scritti e le illustrazioni abitano infatti supporti diversi come acetato colorato, carta fotografica, carta trasparente e tessuto. L’intera elaborazione parte, inoltre, dallo studio delle fotografie del mio album di famiglia, sviluppandosi in forma diaristica come una raccolta di frammenti e ricordi che si sovrappongono, si cancellano e si modificano, in una ricerca intima e personale che si rispecchia nella forma artigianale e privata dell’album. Il progetto si compone più genericamente di tre serie di immagini: alcune fotografie di archivio che coinvolgono la linea materna della mia famiglia, (di cui molte rielaborate graficamente o attraverso l’illustrazione);fotografie ex-novo che documentano oggi gli stessi luoghi che fanno da sfondo alle fotografie di archivio; altri materiali e supporti come mappe, testi, partiture musicali e accompagnamento sonoro.L’intento narrativo è quello di ripercorrere la mia genesi familiare, attraverso le tante espressioni di un profondo disagio emotivo che sembra passare in eredità di generazione in generazione trovando solo alla fine il proprio riconoscimento in una diagnosi formale. All’interno delle fotografie del passato, costellate da volti malinconici e insoddisfatti, da posture timide e insicure e da sguardi vuoti, si ritrovano le tracce di una presenza oscura e costante, di cui le persone e i luoghi di una provincia ancora assonnata sono imbevuti. Sullo sfondo gli angoli di un piccolo paese di frontiera, l’ultimo comune della provincia di Mantova, al confine estremo con le altre province di Verona e Brescia, appena fuori dalla distesa nebbiosa dei campi di pianura, ma ancora lontano dal lago. \nScorrendo le pagine seguiamo il manifestarsi di questa cupezza, personificata in un mostro rosso, più ridicolo e fuori luogo che spaventoso. Il mostro tenta di camuffarsi goffamente, di mimetizzarsi o più semplicemente di stare su quel territorio che contemporaneamente gli appartiene e lo rifiuta, lo chiama a sé e lo respinge. Di serie in serie il mostro avrà la forma di un’illustrazione che occupa timidamente lo spazio delle fotografie in bianco e nero oppure si presenterà come sagoma che apparirà grazie al gioco di trasparenze o, ancora, sarà l’unica presenza in carne ed ossa tra le strade deserte del paese, grazie all’aiuto di una maschera di feltro che ho cucito e indossato per gli autoscatti.\nAvendo come oggetto la memoria, uno degli obiettivi era di rendere il progetto quanto più possibile multimediale, perché è nella coesistenza di più stimoli sensoriali che si accresce la potenza evocativa del ricordo. Per questa ragione, agli imput visivi, tattili e testuali si aggiunge anche una componente sonora. La narrazione è accompagnata infatti da una traccia audio riprodotta in loop, composta a partire dal campionamento di una canzoncina popolare simbolo del paese. La melodia è il risultato di una stratificazione di suoni, ottenuta, sovrapponendo a strumenti canonici come basso, chitarra e armonica, le registrazioni di suoni e rumori quotidiani, prodotti da cose comuni e banali come bottiglie di vetro, bacinelle di acqua, tasselli di legno.
Bio:
Mi chiamo Nicole Tecchio, sono nata nel 2000 e abito a Mantova. Lavoro come bibliotecaria e illustratrice, ho concluso quest’anno il biennio di illustrazione per l’editoria presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.\nIn questi anni ho avuto l’opportunità di partecipare a diverse mostre e progetti artistici, collaborando ad esempio con l’associazione Illustri di Vicenza e la cooperativa Pantacon di Mantova. Nel corso dell’ultimo anno ho stretto rapporti per diversi titoli con la casa editrice Quinto Quarto. Il mio primo albo illustrato, Tutto come previsto, è uscito ad ottobre 2024.\nHo inoltre partecipato a pubblicazioni collettive, come il volume antologico Il Primo Paziente, la donazione degli organi alla scienza in graphic novel, edito da Tunuè e il numero 16 a tema BODY della rivista indipendente Lokzine. Infine, alcuni dei miei lavori sono stati selezionati per diventare le immagini simbolo di campagne e festival, tra cui il Maggio dei libri 2024 e l’edizione 2024 del festival Segni d’infanzia.
Visita il profilo