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2025

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Fatevelo da voi! Archivio dell'editoria indipendente e militante dal 1960 al 1980 in Italia // Giovanni Godina

Descrizione progetto

“Fatevelo da voi! Archivio dell’editoria indipendente e militante dal 1960 al 1980 in Italia” è una tesi (ottobre 2023 – luglio 2024) sulla comunicazione visiva indipendente. A ottobre 2024 è stato pubblicato su “Pittogramma”, piattaforma digitale per giovani designer e risorse sulla grafica italiana.

Concept:
Il volume rappresenta un lavoro di archiviazione e approfondimento volto a comprendere un periodo storico in cui i mezzi comunicativi quali giornali e riviste editoriali risultavano fondamentali per promuovere un’informazione indipendente da vincoli economici, editoriali, distributivi e sociali, garantendo così una comunicazione diretta e libera per tutte le classi sociali.\n\nL’introduzione si sviluppa attraverso sei testi fondamentali per la comprensione di questo periodo, che vengono riportati nei cinque capitoli introduttivi:\n\n1.1 – Controcultura e Movimenti Sociali\n1.2 – Umberto Eco, l’altra grafica\n1.3 – Contro informazione e Informazione alternativa\n1.4 – Guida tecnico-pratica al controgiornale\n1.5 – Un medium che soffre meno di alterazioni\n\nIl materiale visivo presente nel volume, comprese illustrazioni e immagini, è stato scansionato e digitalizzato presso il Centro di Documentazione «Mauro Rostagno», situato negli archivi della Fondazione Museo Storico del Trentino. L’archivio è composto da 42 titoli, suddivisi in:\n\nSezione 1 – Giornali e riviste politiche\nSezione 2 – Giornali e riviste di controcultura e informazione\nSezione 3 – Giornali e riviste dei movimenti femministi

Bio:
(n. 2002) è un visual designer con sede a Trieste (TS).\nIl suo lavoro si focalizza sulla progettazione grafica, l’editoria e la fotografia come pratica di ricerca ed esplorazio-\nne visiva personale. Si è laureato alla Nuova Accademia di Belle Arti di Trento — Trentino Art Academy — con una\nlaurea in Graphic Design (BA). Il suo progetto di laurea, Fatevelo da voi!, è un archivio dell’editoria indipendente\ne militante dal 1960 al 1980 in Italia.

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Ariadna Trial Programme // Marco Liguori

Descrizione progetto

Il progetto nasce nel 2024 per il corso di Virtual Design all’interno del corso di laurea Magistrale in Design Sistemico al Politecnico di Torino. \nIl corso prevedeva la realizzazione di un progetto che raccontasse una tipologia di consenso attraverso un progetto di speculative design, ambientato nel 2030. Da questo brief nasce Ariadna Trial Programme. Sempre nel 2025 è stato candidato per la Targa Giovai ADI.

Concept:
Il book “Ariadna Trial Programme” è un progetto editoriale caratterizzato da una narrazione immersiva e strutturata. Rilegato con tecnica svizzera e custodito in una busta argentata, il volume è strutturato in sezioni tematiche che tracciano l’evoluzione del progetto – dal tema allo scenario, dalla user research al concept, fino ad arrivare agli output progettuali – con un approccio critico e interdisciplinare.\n\nDal punto di vista visivo, il progetto sperimenta con un’estetica minimalista e brutalista, facendo uso di geometrie nette, colori essenziali e tipografie sans serif moderne. Il linguaggio grafico si articola tra infografiche, illustrazioni, fotografie e layout modulari che enfatizzano la leggibilità e l’impatto comunicativo. \n\nOltre alla dimensione cartacea, il book integra esperienze interattive per coinvolgere il lettore in una riflessione più profonda sulla tematica del consenso, guidandolo in una consultazione completa e pluridimensionale del progetto.

Bio:
Ho 24 anni e ho iniziato il mio percorso formativo con un diploma tecnico in grafica, per poi proseguire con una laurea triennale in Design della Comunicazione Visiva presso il Politecnico di Torino. Attualmente, sto completando il secondo e ultimo anno della laurea magistrale in Design Sistemico, sempre al Politecnico.\nMi considero una persona introversa ma determinata che punta a raggiungere i propri obiettivi con precisione ed attenzione ai dettagli.
Sono affascinato da tutto ciò che riguarda il mondo della grafica e lo studio delle sue infinite sfaccettature sempre in continuo aggiornamento.

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Accartoccia le tue scuse // Gaia Tasso

Descrizione progetto

Climax è un progetto editoriale realizzato nel 2024 come parte della tesi di laurea in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano. Nato dalla sensazione di meraviglia vissuta nell’orto di mio nonno, è stato presentato in una piccola mostra autoprodotta organizzata per il lancio dell’editoriale. Non è stato ancora candidato ad altri concorsi.

Concept:
“Ogni vita umana è il riassunto dalla storia della razza intera, una transizione dal semplice al complesso, dal destrutturato al sovra strutturato, l’invenzione di avveniristici metodi per procurarsi sofferenza”. Cliamax è un’occasione per scomporre, per ridurre ai minimi termini. Se dopo il semplice c’è il complesso, dopo il complesso può tornare ad esserci il semplice? O più precisamente, è possibile immaginare un equilibrio stabile tra i due? L’elaborato suggerisce una riflessione a questo interrogativo indagando la cultura materiale del mondo contadino, attraverso l’analisi dei suoi resti nella società contemporanea. In particolare, l’attenzione è focalizzata sulla dimensione progettuale del mondo contadino, caratterizzata da un rigoroso ingegno e da una profonda connessione con la natura. Pertanto, attraverso un approccio narrativo che fonde l’indagine etnografica alle memorie autobiografiche dell’autore, si esplora la ricchezza e la complessità della cultura contadina attraverso la microstoria di Nando, ultimo familiare esempio di questa cultura. L’obiettivo è quello di riflettere sulla possibilità di un rapporto armonioso tra gli uomini e il mondo agricolo, ampliando la considerazione di cosa può essere considerato “progetto”. Inoltre, si sottolinea l’importanza cruciale del design della comunicazione nel preservare, diffondere e valorizzare uno spazio culturale per tale mondo, contribuendo alla promozione di una maggiore consapevolezza identitaria e all’apprezzamento del patrimonio culturale italiano.

Bio:
Nata in Germania e cresciuta a Pesaro, fin da piccola sono stata spinta dalla curiosità per le cose belle, quelle che ti fanno fermare e riflettere. Con una formazione in Design della Comunicazione, ho sviluppato una forte sensibilità visiva, pensiero critico e un metodo progettuale versatile.

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RILIEVI URBANI: STORIE DI TOMBINI // Sinta Conti

Descrizione progetto

“Rilievi Urbani, Storie di Tombini” è un progetto editoriale che esplora il valore estetico e funzionale dei tombini, spesso ignorati. Nato a fine agosto 2023 come tesi di laurea in Comunicazione Visiva, vuole offrire una nuova prospettiva sul paesaggio urbano. È stato candidato al concorso Fedrigoni Top Award 2025 ma non è ancora stato esposto.

Concept:

Il progetto nasce dall’osservazione di elementi urbani spesso trascurati, ma essenziali per la città. Il tema principale è la valorizzazione estetica e funzionale dei tombini, superando la percezione comune che li vede solo come oggetti pratici.\nAttraverso un approccio visivo e progettuale, il libro esplora dettagli, texture, tipografia e soluzioni di design, mettendo in luce il loro ruolo nel paesaggio urbano. La sperimentazione si è concentrata su fotografia, grafica editoriale e composizione tipografica per restituire un’immagine nuova di questi elementi.\nIl concept si basa sull’idea di riscoperta: trasformare uno sguardo distratto in un’osservazione attenta, dimostrando che anche ciò che sembra ordinario può nascondere un equilibrio inaspettato tra estetica e funzionalità.

Bio:
Sinta Conti nasce in Etiopia e cresce a Varese, sviluppando fin da giovane un forte interesse per il design grafico e la comunicazione visiva. Consegue la laurea in Comunicazione Visiva presso la SUPSI – Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design in Svizzera nell’agosto 2023 con il progetto “Rilievi Urbani, Storie di Tombini”.

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PIRANO // Raffaele Remo Scapati

Descrizione progetto

Il progetto è nato all’interno del corso di design urbano, al termine del quale era richiesto un elaborato grafico (book) caratterizzato da una coerenza grafica e progettuale in relazione al tema presentato. L’editoriale non è stato candidato ad altri concorsi, ma è stato esposto all’Open Lab della nostra università, IUAV di Venezia.

Concept:
Realizzare una passerella modulare innovativa e sostenibile a\nPirano, progettata per connettere in modo armonioso la spiaggia\ne la zona del faro, attualmente irraggiungibili via mare. Il progetto\nmira a valorizzare il paesaggio unico della città, rispettando il suo\npatrimonio storico e culturale, e a promuovere una mobilità dolce\ne accessibile. L’iniziativa si pone come strumento per rafforzare il\ndialogo tra natura, architettura e turismo, offrendo un’esperienza\nautentica e immersiva ai visitatori

Bio:
Mi chiamo Raffaele Remo Scapati, sono un designer. Nello specifico sono al secondo anno di magistrale in interior design presso lo IUAV di Venezia. Il mio obiettivo è di spaziare l’idea di progettazione in tutte le sue forme, mi piace sperimentare e creare nuove idee.

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Queer Cinema Guide // Carola Gatto

Descrizione progetto

Il progetto è nato nel 2024 dalla collaborazione con un archivio digitale di film che sono correlati al mondo queer (@queer.cinema.archive), attraverso i personaggi, le storie o lx registx. Si tratta di una guida al mondo del cinema queer ed è un progetto editoriale e illustrato interamente da me. È un lavoro inedito, non è mai stato esposto o candidato ad altri concorsi.

Concept:
250 film sono catalogati sulla base di alcune categorie tematiche rappresentate attraverso illustrazioni. Esse spaziano dal cinema horror alla commedia, passando per il cinema d’animazione e il genere camp, raggruppando film che hanno avuto un ruolo significativo nel plasmare l’immaginario collettivo delle identità e delle espressioni queer. Con questo progetto ho deciso di creare un metodo di archiviazione attraverso le illustrazioni che vengono utilizzate come delle parole chiave: per ogni doppia pagina dedicata ad un film, ci sono solo le illustrazioni che rappresentano le categorie di cui il film fa parte. Per esempio: The Rocky Horror Picture Show è un film #camp, in cui ci sono personaggi in #drag? Allora sulla doppia appariranno l’illustrazione per la categoria drag e l’illustrazione per la categoria camp. Ogni categoria è spiegata a inizio libro.

Bio:
Carola Gatto è una graphic designer e illustratrice italiana. Ha concluso i suoi studi in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva all’ISIA di Urbino nel luglio 2024. I suoi progetti personali indagano spesso l’amore, la queerness e le metamorfosi. Le piace parlare di questi temi cercando di combinare più linguaggi visivi che spesso si traducono poi in libri.

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Alveo // Marta Di Bartolomeo, Liliana Ruggeri, Fiorella Nacar, Stefania Lisi

Descrizione progetto

Alveo è un magazine indipendente monografico che nasce a Febbraio 2025 da un progetto avviato in NABA (Nuova Accademia di Belle Arti – Milano) per il corso di Art Direction 2. È inedito, per cui non è stato mai candidato ad altri concorsi, né mai esposto in eventi del settore.

Concept:
La richiesta del corso in NABA era quella di sviluppare un magazine sul tema della libertà e i suoi contrari, esplorandolo attraverso un ciclo di interviste. Applicandolo al contesto carcerario, abbiamo analizzato il modo in cui la privazione della libertà si declini nell’esperienza individuale di detenuti e detenute, evidenziando le restrizioni quotidiane a cui sono sottoposti. In particolare il volume indaga su come l’assenza di intimità e sessualità influenzi il benessere psicologico e la percezione di sé.\nPer i contenuti, abbiamo raccolto le voci di ex detenuti, ex detenute e professioniste del settore carcerario, approfondendo la sfera affettiva e sessuale con articoli tematici. L’intero progetto si sviluppa attorno all’idea di una “casa sospesa”, uno spazio simbolico in cui le storie si intrecciano a immagini, alcune interamente generate con Midjourney, altre disegnate dai detenuti del carcere Marassi di Genova. Frammenti che racchiudono anche una scheda e un preservativo esterno.

Bio:
Sono Marta Di Bartolomeo, una designer di 24 anni laureata presso l’Università degli Studi di Firenze in Disegno Industriale e attualmente studentessa presso NABA in Visual Design & Integrated Marketing Communication. Mi definisco come donna particolarmente determinata e con una forte propensione al lavoro di squadra. Sono stimolata da una forte motivazione e dal desiderio di crescere professionalmente, contribuendo proattivamente al raggiungimento degli obiettivi individuali e di team.

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Milano, Pay Design Interns! // Maria Martinuz

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Il progetto nasce come parte pratica della tesi di Laurea Magistrale in Design della Comunicazione. L’idea nasce da un periodo di osservazione e partecipazione a discussioni relative all’ingresso nel mondo del lavoro che caratterizzano le ultime fasi della laurea magistrale. Individuate quindi problematiche, questioni e preoccupazioni nei giovani designer è stato ritenuto interessante raccogliere dei dati che partissero dai designer stessi per dare vita a un progetto editoriale nuovo.

Concept:
Il progetto Milano, Pay Design Interns! prende spunto da alcuni progetti già esistenti in cui dati di occupazione nell’ambito del design vengono resi pubblici come strumento per aiutare i designer stessi ad essere più consapevoli rispetto alle proprie condizioni lavorative. Questo progetto nasce per dare un quadro anche della questione milanese e per fornire una tipologia di dato diversa da quella trovata in altri progetti. Attraverso un questionario anonimo diffuso su instagram sono quindi state raccolte circa 100 risposte di natura qualitativa che mettessero in risalto l’esperienza personale delle persone durante il tirocinio. Per rappresentare al meglio questo tipo di dati ricchi di sfumature è stata svolta una lettura accurata e analisi attenta delle risposte per scegliere i modelli di visualizzazione migliori per questo progetto. Il risultato è esposto in una fanzine A3 in cui ogni pagina funziona da poster ed espone una delle tematiche indagate.

Bio:
Nata a Brescia, mi appassiono fin da piccola a pratiche artistiche e creative. All’università decido di intraprendere la strada del design per mettere in pratica la mia inclinazione artistica e con l’obiettivo di comunicare in modo efficace attraverso le immagini. Gli ambiti su cui mi concentro sono branding, editorial design e data visualization. Mi piace anche introdurre elementi di illustrazione nelle grafiche. Nel tempo libero sperimento tecniche materiche come ricamo e linocut.

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Magda - FarmaZine n.01 // Mattia Gabellini

Descrizione progetto

Ho progettato il magazine come curatore, art director e graphic designer per Farma 282. Il progetto nasce nel 2023 dalla proposta ricevuta da Farma 282: investigare Magda, persona di importanza affettiva e con un vissuto culturale e sociale. Non è stato candidato per altri concorsi.

Concept:
Il main concept del progetto è un’indagine identitaria. Prende spunto dalla realtà e si tramuta in una narrazione non esplicita di ciò che è davvero successo in questo progetto. Magda è l’ispirazione per fare questo viaggio alla ricerca di qualcosa. Un percorso in cui aleggia l’ombra dell’ignoto e al contempo la luce riflessa verso sé stessi. Una strada di sensazioni e di ipotesi, che in nessun modo cerca di dare una spiegazione su chi sia l’ignoto in questione. Al contrario, diventa stimolo e al tempo stesso creazione di tali, il cui obiettivo è semplicemente quello di mettere in moto sensazioni. Un tema sociale, una vacanza, un avvistamento, una relazione, o semplicemente un incontro. In questo modo la narrazione è puro modo di cercare e costruire, al confine tra visibilità ed onirico. A volte rilevazione d’indagine, altre ricostruzione o visione. Al centro sempre il viaggio, come se fosse un’insieme di sensazioni e l’identità fosse sempre un viaggio ricco di sensazioni diverse.

Bio:
Mattia Gabellini è un grafico freelance con sede presso Spazio XI, spazio creativo multidisciplinare da lui co-fondato a Pesaro. Si è specializzato in graphic design, progettazione editoriale istituzionale e creativa, comunicazione visiva per mostre ed eventi, logo design e identità. Il suo lavoro si colloca nel labile confine tra design professionale e creativo. L’obiettivo è la ricerca di un linguaggio ibrido: una comunicazione professionale che attraverso il suo design sia sempre originale.

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Effetto Placenta, è possibile sentirsi a casa in carcere? // Paola Cazzola

Descrizione progetto

“Effetto Placenta” è un bookzine creato per la tesi di laurea magistrale in Visual Design & Integrated Marketing Communication, presentata a maggio 2023. Il progetto esplora il concetto di “casa” attraverso il carcere. è stato esposto ai NABA Awards vincendo due premi (editorial design e Grand Prix).

Concept:
Il tema principale di Effetto Placenta è il concetto di “casa”, esplorato attraverso la realtà del carcere. La ricerca parte dalla domanda: cosa significa “sentirsi a casa” in un luogo che, per sua natura, è alienante e ostile? Il progetto si sviluppa come un bookzine, un ibrido tra un libro e una rivista, che indaga le storie di detenuti, trasformando il carcere in uno spazio di riflessione e umanità. Ho scelto di utilizzare un linguaggio visivo forte e simbolico, combinando fotografia, grafica e testo per trasmettere emozioni e storie personali. L’approccio è stato poetico ma concreto, dando voce ai detenuti e mettendo in luce le loro esperienze. La struttura del bookzine riflette un doppio livello di uscita, con un “libricino” separato, intitolato “Quasi Fuori”, che rappresenta la semilibertà ovvero la condizione di “uscita” dal carcere. L’intento è stato quello di creare un progetto che sfidasse le percezioni comuni sul carcere, invitando a una riflessione più profonda sul concetto di casa e identità.

Bio:
Mi chiamo Paola Cazzola, ho 24 anni e sono nata a Genova, città dove ho vissuto e studiato. Dopo la laurea in graphic design all’Accademia Ligustica, mi sono trasferita a Milano, dove ho conseguito una laurea magistrale in marketing e comunicazione alla NABA. Oggi sono una graphic designer e ricopro il ruolo di assistente docente al corso di art direction alla NABA. Nel 2024, ho fondato “535 magazine”, una redazione composta da detenuti del carcere di Genova Marassi. Da ottobre 2024,

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