Nasce il mio rumore dal rifiuto di un silenzio // Riccardo Sirci
“Nasce il mio rumore dal rifiuto di un silenzio” è una serie di poster realizzata per il collettivo Gallerie des Refusés in occasione dell’omonimo evento, tenutosi a dicembre 2024 nella Galleria Umberto I. Il progetto nasce dalla necessità di rompere l’indifferenza di persone e istituzioni verso le realtà artistiche indipendenti, trasformando il manifesto in un segnale visivo. Il poster, oltre a essere un’opera grafica autonoma, è diventato la locandina ufficiale dell’evento, rafforzandone il messaggio: un invito a prendere posizione, a non rimanere in silenzio di fronte alla cultura rifiutata.
Concept:
Il progetto nasce dall’esigenza di rappresentare visivamente l’anima dell’evento Gallerie des Refusés, in cui arte e musica convivono in un dialogo sinergico. Il manifesto doveva essere non solo un elemento informativo, ma un’opera che evocasse l’esperienza stessa della mostra: l’atto di osservare e ascoltare, di percepire il contrasto tra silenzio e rumore, tra visibile e invisibile.\n\nL’immagine è stata pensata per parlare da sé, con un accompagnamento tipografico minimale, realizzato in mezzitoni per mantenere coerenza con la brand identity del collettivo. Il risultato è un collage che intreccia diverse fonti visive: scannerizzazioni, fotografie reali e immagini generate con intelligenza artificiale, creando un’estetica stratificata, quasi evocativa di una realtà frammentata e ricostruita. Il manifesto, abbandonando le info delle date, diventa così un’opera in sé che racchiude l’anima del collettivo.
Bio:
Sono Riccardo Sirci, nato ad Assisi nel 1996, artista e designer che esplora i confini tra arte, tecnologia e antropologia. La mia formazione spazia dal design del prodotto al branding e, nel corso degli anni, ho sviluppato competenze in grafica, animazione digitale, modellazione 3D e videomapping, integrando con curiosità le potenzialità delle intelligenze artificiali nel mio lavoro. Dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e l’Accademia Albertina di Torino, conseguendo la laurea con lode in entrambe, ho trasformato la mia preparazione tecnica in un linguaggio artistico interdisciplinare.\n\nTra i miei progetti principali c’è Quadra (2021), un gioco da tavolo inclusivo che unisce progettazione industriale, grafica e animazione 3D, concepito per abbattere le barriere tra vedenti e non vedenti. Nel 2023 ho realizzato Pulsante, un’opera di videoarte che riflette sulla costruzione e distruzione del mondo e sul legame a doppio taglio tra natura e sviluppo tecnologico, utilizzando lo scanner LiDAR per creare composizioni digitali dinamiche. Dal 2021 al 2024 ho lavorato a Metaluoghi, un’indagine sociale e utopica che esplora l’immaginario di paesaggi eterotopici attraverso la modellazione 3D e l’intelligenza artificiale.\n\nNel settembre 2024 ho completato Sognando Utopie, un progetto editoriale che immagina realtà distopiche con forti critiche sociali, territoriali e antropologiche, ispirato al gruppo Superstudio e al loro progetto Salvataggio dei centri storici italiani, presentato come tesi magistrale.\n\nSempre nel 2024, ho esposto Utopicity alla Biennale Tecnologia di Torino con BloomingTeam e WhitesheetProject, un progetto di composizione fotografica che esplora temi futuristici e sociali. Nello stesso anno, con MetaQuadreria, ho partecipato a una mostra all’Istituto Italiano di Cultura di New York con AABA, un progetto corale che unisce videomapping, videoarte e opere pittoriche, evidenziando il dialogo tra il digitale, il pittorico e il metafisico.
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