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Le questioni ambientali sono complesse e non possono essere affrontate attraverso semplificazioni dicotomiche: come comunicarle senza ricorrere a toni drammatici?

Corrente n.2 – Un futuro gentile

Immaginare un futuro gentile significa ragionare sull’ambiente e sul tipo di impatto che ogni persona ha sull’ecosistema. Ci troviamo ogni giorno di fronte a delle scelte, i cosiddetti dilemmi etici a cui spesso è difficile dare risposte. 

 

Giacomo Moro Mauretto aka Entropy for life ha recentemente pubblicato un volume dal titolo “Se pianto un albero posso mangiare una bistecca?” in cui affronta questo tema e invita ad affidarsi alla scienza. Non sempre però è sufficiente: la content creator Elisa Nicoli (@eco.narratrice) in una TED conference mette in luce gli esiti di uno studio danese che confronta l’impatto ambientale del ciclo di vita di una borsa di plastica usa e getta con quella di cotone organico; ne emerge che la borsa di cotone dovrebbe essere utilizzata 20mila volte per pareggiare il peso ambientale della borsa di plastica. 

 

Questo significa che il nemico numero uno dell’ambiente, la plastica, torna invece a essere una soluzione praticabile? Ovviamente no. ma significa che le questioni ambientali sono complesse e non possono essere affrontate attraverso semplificazioni dicotomiche. 

 

Spesso la velocità della comunicazione rischia di produrre banalizzazioni volte a creare scalpore e attirare l’attenzione, a scapito dell’approfondimento; i toni che  privilegiano una narrazione drammatica sulle questioni ambientali talvolta ottengono l’effetto opposto perché respingenti. Da questi presupposti è nata Greencome, una piattaforma di comunicazione digitale, che utilizza un approccio differente proponendo storie positive per sensibilizzare e determinare un impatto.

Storie di changemaker

 

Dai titoli di giornale fino alle incessanti notifiche sui nostri dispositivi, ci troviamo costantemente immersi in un flusso ininterrotto di notizie negative, caratterizzato da catastrofi e problemi apparentemente insormontabili. È qui che entra in gioco Greencome, un ‘new media’ che vuole mobilitare persone e organizzazioni nella lotta al cambiamento climatico, creando consapevolezza e dando gli strumenti per combattere la sfida più importante dei nostri tempi. L’obiettivo è promuovere un dialogo propositivo, focalizzandosi non solo sui problemi e le notizie negative, ma anche sulle soluzioni e le storie che “fanno bene’’ al Pianeta. Di seguito, alcune delle straordinarie storie di changemaker che possono ispirare il cambiamento in ognuno di noi.

 

“La Casa dei Pesci”, Paolo Fanciulli
Paolo Fanciulli, un pescatore toscano, dagli anni ‘80 si batte contro la pesca a strascico, una tecnica che distrugge i fondali e causa danni irreversibili alla biodiversità. Nel 2006 con la sua onlus, installa delle sculture di marmo sui fondali dei mari toscani. Le sculture fungono da ostacolo per la pesca a strascico, rendendola impraticabile. Nelle zone in cui sono presenti le opere, la natura ha ripreso il sopravvento e gli organismi hanno ripopolato i fondali. Oggi, grazie a questo progetto, si è venuto a creare un vero e proprio museo sottomarino.

 

‘’FabBRICK”, Clarisse Merlet
Mentre studiava all’Università Paris-Malaquais, Clarisse Merlet si accorge dell’enorme impatto ambientale dell’industria delle costruzioni, responsabile del 37% delle emissioni globali di anidride carbonica. Ma è un altro dato a sconvolgerla particolarmente: ogni secondo viene gettato in discarica l’equivalente di un camion carico di materiali tessili. Proprio dall’unione di questi due problemi, Clarisse sviluppa una soluzione geniale. Trasforma gli abiti dismessi in fibre, le modella e poi aggiunge una colla ecologica: si forma così un mattone ecosostenibile. Da questo progetto ha successivamente fondato FabBRICK, un’azienda che aiuta le imprese a recuperare i loro rifiuti tessili e trasformarli in prodotti di design, mobili e isolanti termici/acustici.

 

“Releaf”, Valentin Frechka
Quando Valentin Frechka, studente di bioingegneria all’Università nazionale di Kiev, scopre che ogni anno vengono abbattuti circa 3 milioni di ettari di foreste per la produzione di carta, decide di affrontare questa problematica con un’idea innovativa. Raccoglie le foglie dai marciapiedi e dai parchi, le scompone in fibre, le mescola con acqua e additivi ecologici e ottiene così, una pasta di cellulosa ecosostenibile che viene poi trasformata in carta di qualità. Da questa idea nata fra i banchi di scuola, Valentin ha successivamente fondato Releaf, un’azienda che produce carta sostenibile dai rifiuti organici, tagliando del 78% le emissioni di CO2.

 

Greencome
Nel 2022, tra i corridoi dell’Università di Torino, Duccio Travaglini, Ginevra Zolli e Simone Cagnazzo hanno dato vita a Greencome, un “new media” verticale sulla sostenibilità ambientale.
@greencome_ita

Cosa stiamo lasciando alle future generazioni?
Probabilmente un cielo senza stelle, secondo le stime del centro di ricerca tedesco per le geoscienze. A meno che non si adottino alcune misure come la schermatura delle luci esterne o il loro puntamento verso il basso.


La tecnologia, spesso fonte di inquinamento, tuttavia può offrire un aiuto nella riduzione dell’impatto sull’ambiente. È il caso delle esperienze di murales realizzati con vernici antismog, oppure della fabbrica alimentata a idrogeno, o ancora dell’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare l’utilizzo delle risorse.
Molte discipline hanno preso coscienza della necessità di un’azione concreta per affrontare il cambiamento climatico: dalle novità provenienti dal settore della moda all’adozione di soluzioni architettoniche provenienti dai Paesi arabi all’agricoltura idroponica all’interno degli edifici.
Un nodo aperto resta quello della gestione dei rifiuti elettronici, su cui l’Italia presenta un ritardo rispetto agli standard europei richiesti, ma la situazione potrebbe cambiare: sta crescendo la sensibilità sul tema e ci sono numerose proposte per favorire il riciclo.


La scelta del linguaggio e delle modalità con cui si comunicano questi temi influisce sulla possibilità di recepire il messaggio; è nato così un nuovo genere cinematografico, a metà tra fantascienza e distopia, chiamato “Climate fiction” che esplora le conseguenze del cambiamento climatico. E la campagna di comunicazione Design Declares ricorda ai e alle designer di tutto il mondo che possono svolgere un ruolo cruciale nell’incoraggiare azioni sostenibili.

Mentre la battaglia per salvare il Panda, animale simbolo del WWF, ha compiuto significativi passi in avanti, al punto che non è più considerato a rischio d’estinzione, sotto minaccia ora è la specie umana: con questo messaggio il WWF riporta l’attenzione sull’importanza di ridurre l’uso di pesticidi a tutela del pianeta e della salute delle persone.   

 

La preoccupazione sul futuro dell’ambiente è ampiamente diffusa, tanto da aver reso necessario coniare un nuovo termine: eco-ansia. Tuttavia, non tutto il male vien per nuocere: parallelamente al crescere di questo fenomeno si osserva un aumento dell’attivismo e dell’attenzione sulle politiche legate al clima. Dall’Arizona arriva inoltre una buona notizia: le foreste tropicali mostrano di essere resilienti all’innalzamento delle temperature, conservando il loro ruolo di assorbimento della CO2.  

Per ridurre l’impatto sul pianeta, ognunə può fare la sua parte: l’app Too good to go, ad esempio, aiuta a limitare gli scarti alimentari. Ma anche la scelta di come trattare il nostro corpo al termine della vita può aiutare a ridurre la nostra impronta ambientale.

La selezione proposta è l’esito dei laboratori redazionali realizzati con la classe IIIF della Scuola Internazionale Europea Statale “Altiero Spinelli” di Torino, a seguito della ricerca che ogni allievə ha effettuato in modo autonomo e all’interno della biblioteca Alberto Geisser.

 

Hanno partecipato al progetto:

Giulia Barile, Caterina Bosco, Vittoria Bottacini, Giorgia Bracciani, Olivia Bresso, Rebecca Costamagna, Alessia Cottafava, Viola Crisafi, Silvia Dalle Nogare, Aurora Della Torre, Lorena Fartadi, Aurora Giordano, Letizia Jitaru, Stella Lunardi, Victoria Marquardt, Simone Martino, Andrea Minasso, Lorenzo Moreschini, Francesca Renzone, Elena Ricca, Matilde Scimeca, Gabriele Tarditi, Bianca Turletti, Irene Volpe, Giulia Zecchini. 

Fridays For Future Torino: il Kontiki e le sfide del 2024

 

Il Kontiki, la prima casa del movimento per il clima.
Nel 2023, Fridays For Future Torino ha realizzato un sogno: aprire la prima sede italiana del movimento per la giustizia climatica. Si chiama Kontiki, come la zattera con cui Thor Heyerdahl attraversò l’Oceano Pacifico per dimostrare che l’impossibile può diventare possibile. Il Kontiki è uno spazio aperto, inclusivo, una casa per tante ragazze e ragazzi e gruppi di attivismo ambientale che vogliono immaginare e costruire un futuro diverso. Il Kontiki è anche un circolo Arci, nato dalla collaborazione con il Comitato Arci Torino, che supporta le nuove realtà associative del territorio.

 

Il nostro messaggio: informarsi, ragionare, mobilitarsi.
Attraverso questi progetti, vogliamo trasmettere un messaggio chiaro a chi ha paura dei profondi cambiamenti che la transizione ecologica inevitabilmente impone: non bisogna arrendersi alla propaganda di chi vuole mantenere lo status quo o fare passi indietro, ma informarsi, ragionare e mobilitarsi per costruire un modello di società diverso. Per questo, il Kontiki ospita una rassegna, “Sentieri politici”, dove invita a discutere di clima giornalistə, scrittori e scrittrici, esponenti del mondo della cultura. E organizza incontri, spettacoli, presentazioni, aperitivi, pomeriggi di aula studio, laboratori con le scuole. Perché lottare per la giustizia climatica significa anche costruire comunità più coese, inclusive e solidali.

 

Le iniziative del 2024: dal Global Climate Strike alle elezioni europee.
Nel 2024, il movimento ha in programma tante iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla crisi climatica. Tra queste, il Global Climate Strike, la mobilitazione globale per il clima del 19 aprile, in vista delle elezioni europee di giugno. Un appuntamento cruciale per contrastare l’avanzata dell’estrema destra e per chiedere all’Unione europea di agire concretamente per il clima.
Il Kontiki è più che una sede, è un simbolo. È il luogo dove le nuove generazioni si incontrano, si formano, si organizzano per cambiare il mondo. È il punto di riferimento per chi vuole essere protagonista della transizione ecologica e di una nuova cultura politica. Il Kontiki è la casa del movimento per il clima, aperta a tuttə. Perché insieme possiamo fare la differenza. Perché il futuro è ora. Perché il futuro siamo noi.

 

Gli attivisti e le attiviste del Kontiki
Fridays for Future è un movimento internazionale ecologista che si batte per la giustizia climatica. È nato nel 2018, sulla scia dei primi “Scioperi per il Clima” portati avanti dall’attivista svedese Greta Thunberg. Nel 2023 è nata la prima sede italiana del movimento: si chiama “Kontiki” e si trova a Torino, in Vanchiglietta. https://kontiki.giustiziaclimaticaora.it/

Bike Pride. Respirare, incontrarsi, stare bene

 

FIAB Torino Bike Pride è un’associazione che promuove una città a misura di persone, con strade sicure, aria pulita e spazi pubblici al servizio della comunità, che siano luogo di incontro, gioco e in cui vivere.
Come? Promuovendo la ciclabilità e una distribuzione equa dello spazio a favore delle persone che scelgono mobilità attiva, ossia a piedi, in bici, o micromobilità, come i monopattini, riducendo quello maggioritario attualmente destinato alle auto.
Perché proprio la bici? Perché è un mezzo efficiente, occupa poco spazio, garantisce tempi di percorrenza certi, non inquina e mantiene in salute chi la usa e la collettività. Nella città che vogliamo, oltre alla rete ciclabile, devono essere potenziate anche le zone pedonali e la rete di mezzi pubblici, per offrire alle persone alternative all’auto che siano comode, efficienti e sicure per spostarsi in città, che sia per lavoro, andare a scuola, divertimento o altro.


L’evento più famoso, attorno a cui si è costituita l’associazione, è l’omonima parata “Bike Pride”, che dal 2010 porta ogni anno, in una grande festa collettiva, migliaia di persone in bici (ma non solo!): un allegro e colorato corteo a pedali su strade per l’occasione chiuse alle auto (ma aperte alle persone!). Oltre a essere una festa, è un momento per fare richieste alle amministrazioni locali, affinché Torino arrivi a essere una città ciclabile: piste e corsie ciclabili, posteggi per le bici, moderazione della velocità, strade scolastiche, incentivi all’uso della bici e disincentivi all’uso dell’auto.
L’associazione organizza altri eventi. Per esempio i Cargo Bike Days, giornate per promuovere l’uso delle bici da carico che permettono di trasportare merci ingombranti e pesanti (ma anche i figli!). Oppure le Easy Riders, gite in bici rilassate alla scoperta del territorio, per chi vuole approcciarsi al cicloturismo in modo easy. E ancora ciclo-aperitivi e “bike to school”. Fiab Torino Bike Pride si occupa poi di divulgazione, progetti formativi, campagne di comunicazione a livello locale e sostegno a quelle di livello nazionale, come “Città 30”.


È una comunità cittadina di persone che credono che la bicicletta possa contribuire al futuro sostenibile e sano della città, aperta a chi condivide questa visione! Più siamo a pedalare insieme e più contiamo!

 

FIAB Torino Bike Pride
FIAB Torino Bike Pride è un’associazione aderente a FIAB – Federazione italiana ambiente e bicicletta che promuove l’uso della bicicletta come mezzo di mobilità attiva e sostenibile attraverso la sensibilizzazione a vari livelli della cittadinanza e di interlocutori istituzionali, media e imprese.

www.bikepride.net

Libri

 

Dove vanno a finire i nostri rifiuti? di Mario Grosso e Maria Chiara Montani, Zanichelli, 2015

 

Trash: tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti di Piero Martin e Alessandra Viola, Codice, 2017. Disponibile presso la Biblioteca Centrale e Villa Amoretti

 

Le ragazze del futuro: Greta Thunberg, Helena Gualinga, Vanessa Nakate, Helena Neubauer: le nuove leader globali dei FFF di Serena D’Angelo, Marco Vassalotti, Francesco Foti e Valentina Stecchi, People, 2024

 

Effetto serra, effetto guerra di Grammenos Mastrojeni e Antonello Pasini, Chiarelettere, 2017. Disponibile presso la Biblioteca Centrale

 

Atlas of the Invisible: Maps & Graphics That Will Change How You See the World di James Cheshire e Oliver Uberti, Particular Books, 2021

 

Come funziona davvero il mondo: energia, cibo, ambiente, materie prime; le risposte della scienza di Vaclav Smil, Einaudi, 2022. Disponibile presso le biblioteche civiche torinesi

Film, documentari e serie tv

 

Nausicaä della valle del vento. Regia di Hayao Miyazaki, animazione, 117’, 1984

 

Captain Fantastic. Regia di Matt Ross, commedia, 118’, 2016

 

Cattive acque. Regia di Todd Haynes, biografia, 126’, 2019

 

Don’t look up. Regia di Adam McKay, commedia, 138’, 2021