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Eyes on the Netherlands

Alessia Cinque, Michela Landoni, Riccardo Pantanali

Carte da gioco udinesi “Le Vilane”

Dall’ampia produzione letteraria sul carattere dei friulani, ad opera sia dei friulani stessi che di osservatori esterni, è possibile trarre un modello che idealizza l’intero popolo. Su tutti, quello di considerare quello friulano come un popolo di contadini. Per raccontare e valorizzare questa figura è utile ricercarne le origini. Durante il Giovedì Grasso del 1511 si tenne infatti l’insurrezione contadina più grande dell’Italia rinascimentale, accompagnata da una macabra mascherata svolta dai rivoltosi che indossarono gli abiti dei nobili uccisi. Ne conseguì la nascita della Contadinanza, ovvero il quarto stato, che entrò a far parte del Parlamento del Friuli insieme a nobiltà, clero e comunità borghese. Riprogettare un mazzo di carte udinesi (estintesi a fine XIX secolo), Le Vilàne in onore del vilàn (in friulano, il contadino), significa portare sulle tavole una storia che non va solo raccontata e tramandata, ma permette di trattare con minor superficialità un immaginario comune.

Le carte vogliono raccontare la storia della rivolta contadina, attraverso elementi caratteristici delle fazioni protagoniste, conferendo ad ogni seme un determinato significato; i bastoni, protagonisti del mazzo, rappresentano i contadini rivoltosi, adirati nei confronti degli altri ceti: la nobiltà, il clero e la borghesia. Le vesti delle figure, così come i semi, sono rappresentazioni fedeli tratte da incisioni e testimonianze dell’accaduto. All’interno delle carte sono inoltre celati numerosi simboli: le maschere presenti nel fante di spade sono un richiamo alla data del massacro, che coincideva con il carnevale; la bilancia del quattro di spade che pende da un lato, è simbolo di disparità e ingiustizia; la torre distrutta nel due di spade, è raffigurazione dei saccheggi che i contadini attuarono sui possedimenti nobiliari; lo stemma della Contadinanza nel re di bastoni è lo stesso con cui si fregiò la Casa della Contadinanza, la cui facciata è stata riportata sul dorso delle carte.

Progetto universitario realizzato da Alessia Cinque, Michela Landoni e Riccardo Pantanali nell’anno 2021 presso l’Accademia di Belle Arti “G.B. Tiepolo” di Udine, seguito dal docente Luca Fattore (Studio Multiplo). Il mazzo è stato prodotto da Modiano in tiratura limitata nel Luglio 2022, dopo essere stato selezionato dalla call permanente “Singolare/Plurale” indetta da Graphic Days Torino e raccontato prima dal magazine online Frizzi Frizzi e poi, nel Luglio 2022, durante il talk “Supervernaculars” tenutosi presso la Triennale di Milano.