Design e grafica disfunzionale come mezzi per riflettere sui nostri automatismi del presente e gettare le basi di “a kind future”. L’essere umano si affida alle sue invenzioni affinché gli facilitino la vita, vero. Ma se l’ostilità delle stesse fosse invece una soluzione plausibile per migliorarne l’esistenza e costringerlo ad innescare processi comportamentali pro attivi? La risposta è nella disfunzionalità progettuale, ovvero l’anti automatizzazione del gesto in contrasto al consolidamento dell’errore. Tutto questo intorno a un tavolo.

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