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Festival | Programma
Ottobre 3-6
In The City | Programma
Settembre 6-26

Mostre

Dai protagonisti del XX secolo alle sperimentazioni digitali più recenti, il festival si snoda attraverso un percorso espositivo che abbraccia tutti i linguaggi del visual design.

ENTRATA LIBERA

One hundred stories, one face

Curato da Marco Oggian, Nicola Schwartz

“One hundred stories, one face” ci consente di capire come siano in realtà le nostre esperienze, l’età e la cultura, i fattori comuni che ci fanno riconoscere una figura piuttosto che un’altra e, soprattutto, ci consente di capire quanto i piccoli dettagli ci possano rendere unici anche se in realtà, siamo tutti uguali.

Alchemica Gallery

Curato da Yuh Kuo Tai, Rafaella Roccella, Manolo Turri

Alchemica è una mostra di illustrazioni in realtà aumentata. Nata nel laboratorio di Alkanoids, studio creativo di Milano, Alchemica è un esperimento di contaminazione tra passato e futuro. Illustratori, animatori e sound designer sono coinvolti nella sfida che consta nel realizzare una mostra di opere statiche, che prendono vita attraverso emozionanti animazioni fruibili tramite  un’applicazione scaricabile su ogni smartphone ARIA THE AR PLATFORM.

A word, a week

Curato da Jeroen Krielaars

A word, a week esplora l’uso di font animati. Al fine di ottenere maggiori informazioni sul modo in cui questi font animati possono essere utilizzati, Animography ha invitato 52 artisti a realizzare piccoli lavori personali. Ogni animazione presenta una parola, scritta con un font dalla collezione di Animography.

Draw to Art

Curato da Google Creative Lab, Google Arts & Culture Lab, IYOIYO

Molte grandi opere d’arte sono nate come uno schizzo, ma cosa accadrebbe se i tuoi schizzi ti permettessero di scoprire l’arte? Questa è l’idea alla base di Draw to Art, un prototipo che si basa sull’apprendimento automatico per abbinare dei semplici “scarabocchi” a dipinti, sculture e disegni famosi.

Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con Google Creative Lab London e Google Arts & Culture Lab di Parigi.

 

Eyes on Romania

Curato da Fabio Guida, Ilaria Reposo, Kseniia Obukhova, Denisa Moldovan

Il focus sulla Romania, paese ospite dell’edizione di quest’anno, è un progetto che promuove la cultura visiva romena di eccellenza, capace di impressionare attraverso uno spirito autentico. Il progetto favorisce così un clima di scambio di esperienze e confronto critico, portando alla creazione di una visione equa dell’identità romena.

I contenuti propongono sia uno sguardo alla storia della grafica rumena attraverso supporti editoriali che parlano della quotidianità, della storia e della cultura di un popolo, ma anche e soprattutto un focus sui protagonisti attuali che contribuiscono ad alzare il livello artistico culturale della Romania: grafici e illustratori con la voglia di fare e di far vedere le potenzialità di questa cultura.

La sostenibilità del progetto è data anche dalla collaborazione con numerose realtà rumene che operano nel campo del visual design: The Institute (Romanian Design Week), studio Grapho_mat e il progetto “Cele mai frumoase cărți din România”, PosterJam, Visual Playground, Kajet Journal, studio Synopsis e il visual artist Kitra.

Eye magazine: 8000 one-offs

Curata da Eye magazine

Questa mostra presenta un loop digitale delle copertine del numero 94: bozze, poster, disegni e una breve storia del magazine stesso.

Il documentario 94 [8000 One-Offs] di Adrian Harrison racconta la storia che sta dietro al design e alla produzione di questa cover rivoluzionaria e include interessanti interviste a Paul McNeil ed Hamish Muir di MuirMcNeil, HP’s Hadar Peled Vaissman, stampatori e rilegatori di Pureprint e del team di Eye.

Affiche di Jean Jullien

Curato da Associazione Tapirulan

Jean Jullien è un artista francese originario di Nantes. La sua poliedrica produzione spazia dall’illustrazione alla fotografia, dai video alla realizzazione di costumi, fino alle installazioni, libri, poster e capi di abbigliamento. Nel 2015 è protagonista della quarta edizione di “Affiche”, una mostra a cielo aperto che l’associazione Tapirulan organizza ogni anno sfruttando gli spazi affissioni della città di Cremona. Da quella esperienza nasce il progetto di questa mostra personale con una selezione di alcuni dei lavori più divertenti dell’artista.

De-tales: a story about cultural identity

Curato da Goethe-Institut Torino, Print Club Torino, Graphic Days Torino

Con il contributo di Goethe-Institut Torino

Print Club Torino e Goethe-Institut Turin presentano la prima edizione del progetto di doppia residenza artistica. Il percorso espositivo è frutto dell’osservazione delle diverse identità culturali da un punto di vista “straniero” rielaborato attraverso le differenti sensibilità dei due artisti: Lukas Eggert e Gabriele Pino. Il risultato evidenzia il contrasto tra la dimensione pubblica e quella privata, che sono state rispettivamente rappresentate utilizzando la metafora dei balconi cittadini e del giardino segreto.

Lora Lamm

Curato da Mario Piazza, Graphic Days Torino

Nel drappello di giovani grafici svizzeri che negli anni Cinquanta si acclimatò nella “swinging” Milano. Lora Lamm ha lasciato un segno indelebile. Gli anni alla Rinascente e alla Pirelli l’hanno vista spaziare dalla corporate alle mostre, dalla pubblicità al punto vendita, dall’editoria agli imballi. Oltre alla solidità grafica e tipografica, le sue illustrazioni la faranno conoscere come una delle firme più autorevoli di quella stagione.

Bernie Fuchs: Controlled Looseness

Curato da Macstudio, Graphic Days Torino

Bernie Fuchs (1932-2009) è uno degli artisti più influenti ed innovativi del secolo scorso.
Nel solco dei grandi illustratori americani, è considerato l’erede naturale di Norman Rockwell. Nella sua lunga, prolifica e prestigiosa carriera ha spaziato dalle illustrazioni pubblicitarie ed editoriali, ai ritratti e immagini sportive, fino a dipinti lifestyle e paesaggistici.
Il suo stile eclettico e dinamico si è evoluto dal periodo più commerciale degli anni ’60, caratterizzato da gouache molto dettagliati, a una tecnica più sperimentale e personale che lui stesso definiva “scioltezza controllata”.
Per la prima volta in Italia, gli spazi espositivi dei GDT ospitano oltre 30 originali dell’artista.

Escaping Wars and Waves

Curato da Olivier Kugler

La mostra espone il brillante lavoro dell’artista Olivier Kugler, i cui disegni raccontano le storie di alcuni rifugiati siriani. I disegni – raccolti nel libro Escaping Wars and Waves – documentano le vite di persone e famiglie che lui ha conosciuto personalmente nel Kurdistan iracheno, nell’isola turistica di Kos e nel campo di Calais, nell’ambito di un reportage condotto per Medici Senza Frontiere.

COLORS, a magazine about the rest of the world

Curato da Marco Rubiola, FABRICA

COLORS è stato fondato nel 1991 da Oliviero Toscani e Tibor Kalman ed è nato come magazine trimestrale, distribuito a livello internazionale in numerose edizioni bilingui ed è stato stampato fino al n° 90 Football (2014). 

Il magazine ha ricevuto riconoscimenti dai media di tutto il mondo, come ad esempio Good Magazine che l’ha inserito nella classifica delle 51 migliori riviste di tutti i tempi, o il quotidiano spagnolo La Vanguardia che l’ha segnalata tra le riviste culturali più influenti nel panorama globale.

Nel 2019 COLORS è rispuntato sotto forma di esperimento editoriale su Instagram: @colorsmagazine.

Posterheroes - A poster for integration

Curato da Associazione Plug, in collaborazione con Favini

Posterheroes: a poster for integration, organizzato dall’associazione Plug in collaborazione con FAVINI, è il concorso di comunicazione sociale che ogni anno chiama la comunità creativa globale ad esprimere il proprio pensiero su un tema di attualità attraverso un poster-manifesto in formato 50×70 cm. La mostra presenta 40 poster tradizionali e 10 poster dinamici sul tema dell’integrazione selezionati come i vincitori dell’edizione 2019 da una giuria internazionale di esperti.

Unveiled Places

Curato da Martina Zena, Graphic Days Torino

Unveiled Places è una grande mappa che disegna la città di Torino interpretandola dal punto di vista della riqualificazione: ci sono, infatti, circa 650.000 metri quadri su cui la città può investire per cogliere un’opportunità di sviluppo e di rigenerazione urbana. I luoghi individuati rappresentano una piccola parte di un ricco potenziale, identificando sia quello che è stato il volto di Torino, sia quello che potrebbe essere in futuro.

L’installazione si completa quando il visitatore interagisce con l’opera, scoprendo, grazie ad una tecnologia interattiva, quali sono i luoghi da riscoprire e reinventare.