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Il design riduce le distanze e le diversità: uno sguardo alle soluzioni volte a favorire l’accessibilità e l’inclusione nel campo della disabilità.

Corrente n.1 – A libero accesso

Dalla moda con l’adaptive clothing, al disegno degli utensili da cucina fino alle campagne di comunicazione, il social design è uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione delle diverse forme di disabilità. 

L’abilismo, una discriminazione di cui parliamo poco

Le persone disabili vivono ogni giorno discriminazione, segregazione ed esclusione. Questa oppressione legata alla disabilità ha un nome, abilismo (in inglese ableism), e si chiama così proprio perché è un sistema di pensiero che ruota intorno all’idea di corpo-mente “abile”, cioè senza disabilità. Chiunque non rientri in questo ideale di corpo-mente standard (che poi è chiaramente uno standard irrealistico) è visto come difettosə, con meno valore, meno degnə di diritti

Nel concreto, questo porta al fatto che i mezzi pubblici non siano ancora pienamente accessibili per chi ha certe disabilità, e che gran parte di negozi e locali, uffici pubblici e studi medici abbiano un gradino per entrare, escludendo così tantissime persone. Ancora, è diffusissimo che datori e datrici di lavoro non assumano persone disabili perché hanno pregiudizi nei loro confronti. La maggior parte delle persone con vari tipi di disabilità può testimoniare di aver vissuto più volte nella propria vita paternalismo, esclusione, sottovalutazione delle proprie capacità, molestie e violenze abiliste

Quindi non c’è da stupirsi del fatto che, se andiamo a vedere il modo in cui i media parlano di disabilità, c’è da mettersi le mani nei capelli.

Possiamo trovare degli schemi ricorrenti nel modo in cui vengono raccontate le persone disabili. A dominare è l’idea di disabilità come tragedia, e c’è un appiattimento delle vite delle persone disabili, spesso descritte come vittime oppure, al contrario, come eroi o eroine (pensiamo al modo in cui sentiamo parlare di atletə paralimpicə). Hanno grande diffusione storie che invitano le persone non disabili a riflettere su quanto sono fortunate.

Nel cinema, troviamo spesso la persona disabile che dà insegnamenti di vita agli altri (Forrest Gump) e la romanticizzazione della persona disabile che vuole morire (Million Dollar Baby, Io prima di te). Tutte queste narrazioni, anche quelle apparentemente “positive”, sono degradanti e ben lontane dalla vita vera delle persone disabili. È molto difficile trovare un personaggio disabile caratterizzato a 360 gradi, la cui storia non ruoti solo intorno alla disabilità e in cui, da spettatore, ci si possa identificare. È raro, insomma, trovare personaggi disabili pienamente umani.

C’è poi una lunga tradizione di personaggi disabili che interpretano il villain, il cattivo della storia (Le streghe, Wild Wild West, Capitan Uncino, Dart Fener), dove la disabilità ne “aumenta” la mostruosità.

Concludiamo con alcuni suggerimenti cinematografici. Un metro e venti è una miniserie argentina del 2020 che offre uno spaccato della vita di una liceale in carrozzina elettrica. The Peanut Butter Falcon è una commedia avventurosa del 2019 che racconta di un ragazzo con la sindrome di Down che fugge dall’istituto in cui vive. Mi chiamo Sam (2001) è un film molto godibile ma anche profondo e commovente che parla dell’importante tema della genitorialità negata e ostacolata delle persone disabili, soprattutto con disabilità intellettiva.

Elena e Maria Chiara Paolini (Witty Wheels)

Elena e Maria Chiara Paolini (alias Witty Wheels) sono formatrici su disabilità e abilismo in ottica femminista. Autrici di “Mezze persone. Riconoscere e comprendere l’abilismo” e “Che brava che sei! 8 storie di abilismo quotidiano”. 

Dalla moda con l’adaptive clothing, al disegno degli utensili da cucina fino alle campagne di comunicazione, il social design è uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione delle diverse forme di disabilità. Ne è un esempio lo spazio realizzato a Birmingham dallo studio Dual Works per l’ente benefico Sense, con l’intento di promuovere la creatività e la socialità tra persone con disabilità. In Svizzera, i principi del Design for All sono anche diventati un manifesto progettuale.

La tecnologia può rappresentare una buona alleata: si sta sperimentando l’uso della realtà virtuale e della realtà aumentata per favorire l’autonomia di movimento con i mezzi pubblici; inoltre numerose app aiutano l’organizzazione di viaggi offrendo informazioni sulle mete turistiche; infine sono nati audiogames accessibili a tuttə a dimostrazione dell’attenzione del mondo del gaming verso l’inclusività. Tuttavia, il tatto e l’interazione fisica più in generale restano importanti canali di comunicazione, come ben emerge dall’approfondimento di Internazionale sul concetto di protactile. 

In chiusura, una curiosità: in provincia di Pavia, per eliminare le barriere architettoniche si è ricorso all’utilizzo dei mattoncini della Lego.

La disabilità, nelle sue diverse forme, è una questione che coinvolge un’ampia percentuale della popolazione italiana, ma manca attenzione da parte delle aziende: un milione di persone con diversa abilità non riesce a inserirsi nel mondo lavorativo. Prova a porre rimedio il Decreto del Lavoro 2023 che offre incentivi per nuove assunzioni; inoltre è nata una web app per favorire la ricerca di nuove occupazioni da parte della popolazione con difficoltà visive.
L’episodio di bullismo in provincia di Pavia ai danni di una coppia di ragazzə con sindrome di Down dimostra quanto sia ancora necessario investire nella sensibilizzazione su queste tematiche per favorire l’inclusività. 

Non mancano però le buone notizie: un’innovativa tecnologia consente di creare arti bionici riducendo le conseguenze negative delle protesi tradizionali e nel bresciano è stato avviato un progetto di residenzialità per favorire l’autonomia di persone con disabilità. Infine, a Forlì nascerà la stanza “Snoezelen”, uno spazio progettato appositamente per far vivere un’esperienza multisensoriale ricca di stimoli controllati, visivi, tattili, olfattivi, uditivi e propriocettivi. 

 

La selezione proposta è l’esito dei laboratori redazionali realizzati con la classe 3°D dell’Istituto professionale Albe Steiner di Torino, a seguito della ricerca che ogni allievə ha effettuato in modo autonomo e all’interno della biblioteca Alberto Geisser. 

Hanno partecipato al progetto: Andrea Baracco, Giorgia Berti, Davide Boraso, Anastasia Carbone, Giorgia Ceglia, Luca De Falco, Riccardo Fontanarosa, Hasan Moriom, Andrea Lo Grasso, Sofia Piacentini, Serena Martina Sabou, Robin Simonetti, Alessandro Tabara, Cristian Trapella

 

Insegnanti: Walter Paradiso, Angela Squarcia

Libri per tutti

Da trent’anni Fondazione Paideia è impegnata nella diffusione di una cultura dell’infanzia per la costruzione di una società più inclusiva e responsabile; il progetto Libri per tutti racconta bene la sua mission. Fin dal 2016,  abbiamo individuato nella scrittura in simboli una via significativa che permettesse a bambini e bambine di condividere testi e storie. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) è stata una risorsa molto preziosa e straordinariamente efficace, seppure nasce nella pratica clinica e riabilitativa. La CAA tenta di compensare disabilità comunicative temporanee o permanenti, limitazioni nella partecipazione delle persone con bisogni comunicativi complessi. Attraverso la CAA, esprimiamo l’intento di aumentare le opportunità di partecipazione di ogni bambinə, anche grazie a modalità differenti dal verbale, come immagini, simboli, gesti, segni. La CAA è dunque un sistema flessibile che potenzia le possibilità di accesso alla comunicazione di quanti incontrano difficoltà. Ne beneficiano non solo bambinə e ragazzə con bisogni comunicativi complessi, ma anche persone straniere al primo approccio con la lingua locale e soggetti con fragilità di comunicazione di tutte le età.

Con Libri per tutti abbiamo  scoperto nuovi metodi per concepire i libri. Il testo in simboli e il codice visivo delle illustrazioni sono sentieri percorribili da tuttə, per raggiungere narrazioni e significati. Libri per tutti è una rete che si sviluppa sull’intero territorio piemontese tra le biblioteche, i Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL e altri enti per la diffusione e promozione dei libri tradotti in simboli della CAA al fine di garantire alle persone con disturbi della comunicazione accesso autonomo ai testi di lettura. Il progetto riceve annualmente un contributo della Regione Piemonte. Fondazione Paideia ha assunto il ruolo di promozione e coordinamento dell’intera rete e della Bottega Editoriale, un “laboratorio” dove un team di professionalità diverse lavora alla selezione, traduzione e validazione dei libri in simboli. Oggi in tutto il Piemonte sono attivi 78 scaffali di Libri per tutti: si trovano in biblioteche, musei, scuole, ma anche Aziende Sanitarie. Complessivamente sono in distribuzione gratuita 3000 libri (il catalogo dei libri, tradotti ed editati dalla Bottega Editoriale Paideia è di 100 titoli). Non solo, ai libri si accompagna una lettura inclusiva, che chiamiamo “multimodale” perché mette in atto tutti i canali comunicativi della persona. 

Nella Biblioteca per l’inclusione del Centro Paideia, nel circuito delle Biblioteche Civiche Torinesi,  condividiamo testi e storie in modo adeguato all’identità di ciascunə, sviluppando strategie comunicative e linguaggi diversi e sperimentando modalità di lettura non convenzionali, affinché sia favorita la partecipazione di tuttə. Una biblioteca è un luogo di relazione in cui ognunə viene accolto secondo le sue possibilità. I libri sono per noi motori di processi creativi negli spazi della crescita umana di bambini e bambine. Vogliamo testimoniare la reale possibilità di creare intorno a ogni bambino e bambina un sistema integrato di cura per il quale i libri e le narrazioni fungono da occasioni di incontro e scambio: famiglia-scuola-biblioteche-centri riabilitativi della cura-musei. Con i libri, con le persone e con nuove esperienze, vogliamo creare un ecosistema in cui la promozione alla lettura agisce per la trasformazione di contesti, per l’inclusione. 

 

 

Anna Peiretti

Responsabile del progetto Libri per tutti della Fondazione Paideia 

Missione accessibile

Le Biblioteche civiche torinesi e le sfide dell’accessibilità

 

Le biblioteche pubbliche sono spazi di libertà e di partecipazione. Forti di questo assunto, le Biblioteche civiche torinesi operano quotidianamente per tenere fede alla propria missione, ossia essere luoghi essenziali per la comunità, capaci di mettere in condivisione saperi e esperienze offrendo opportunità di inclusione e di partecipazione per tuttə. In questi mesi le BCT sono al centro del piano di rigenerazione urbana (TorinoCambia) che prevede la riqualificazione delle aree circostanti le biblioteche e il riallestimento – secondo i principi dell’universal design – degli arredi e degli spazi interni, volto ad agevolare la comunicazione, garantendo la più ampia accessibilità a informazioni, risorse, condivisione e partecipazione. 

Il programma per la lettura accessibile sviluppa in particolar modo raccolte di libri e media in formati inclusivi e accessibili, indipendentemente dalle abilità personali: libri in simboli della CAA – Comunicazione Aumentativa Alternativa – realizzati in collaborazione con Fondazione Paideia; libri tattili illustrati, progettati per essere utilizzati anche da bambini e bambine con disabilità visive; libri ad alta leggibilità, con font che facilitano la lettura in caso di DSA. Altre risorse dedicate in modo specifico alla disabilità visiva comprendono i 6300 volumi in Braille disponibili presso la Biblioteca Braille di via Nizza 151 e gli oltre 10.000 audiolibri registrati dal Servizio del Libro Parlato

Per le BCT il tema dell’accessibilità è una missione possibile: una sfida che rende necessario il coinvolgimento dei pubblici, delle associazioni, dell’intera comunità, a formare una rete fondamentale di cooperazione che ponga al centro la lettura quale diritto essenziale per il benessere e la qualità della vita di ognunə.

 

Claudio Burdese

Biblioteche civiche torinesi

Libri

Fuoriserie. Tre storie di campionesse paralimpiche di Francesca Cavallo, Momo Edizioni, 2023

Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol, Einaudi, 2018. Disponibile presso le biblioteche civiche torinesi

In altre parole: dizionario minimo di diversità di Fabrizio Acanfora, Effequ, 2021. Disponibile presso la Biblioteca e Centro documentazione Maurice GLBTQ

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon, Mondadori, 2021. Disponibile presso la Biblioteca Dietrich Bonhoeffer

Un viaggio che parla di te. L’avventura di una famiglia nata libera di Giulia Lamarca, De Agostini, 2023. Disponibile in formato ebook nella MediaLibraryOnLine delle biblioteche civiche torinesi

Viola di Marina Cuollo, Fandango, 2022. Disponibile presso le biblioteche civiche torinesi

Film, documentari e serie tv

David Holmes: The boy who lived. Regia di Dan Hartley, documentario, 87’, 2023. Selezionato dalla classe 3°D dell’istituto Albe Steiner

 

Nata per te. Regia di Fabio Mollo, drammatico, 113’, 2023

 

The Greatest showman. Regia di Michael Gracey, biografico, 105’, 2017

 

Atypical. Regia di Robia Rashid, serie tv, commedia, 2017-2021

 

La teoria del tutto. Regia di James Marsh, biografico, 123’, 2014

Suggestioni dai social network

 

@elicosta_99

@lunnylunnylunny

 

Le proposte della classe 3°D dell’istituto Albe Steiner

@emanuelcosminstoica

@margherita.tercon